Il piatto è servito

Il seguente racconto, mero esercizio di stile e di scrittura creativa, nasce da una storia Instagram, nella quale ho chiesto di fornire una parola casuale. Tale testo nasce dalla loro unione.

Zaker, abile cuoco iraniano del più rinomato dei ristoranti, si dava sempre da fare per compiacere i suoi avventori. Affabile e talentuoso, lavorava con razionalità e dedizione, presidiato dallo sguardo del suo persiano dormiente.
Quella sera, quando il sole avrebbe lasciato spazio al buio, l’aiutante annunciò l’imminente venuta del cliente più importante. Direttamente dalla Lettonia, Madame Tatjana avrebbe giudicato la sua offerta.
Una patonza senza precedenti, ammiccante e seducente.
«Streammami musica leggera, ho bisogno di concentrazione», chiese Zaker all’aiutante, che di tutta risposta cambiò canale radio, in quel momento stanziante sulla cronaca sportiva. Una canzone di Bresh, cantautore straniero, riempì di note l’area limitrofa, interrompendo l’urlo del sium di Cristiano Ronaldo.
«Partiremo con un piatto classico di carne bovina, condito con peperoni, caciotta e pinoli», esordì il cuoco.
E così la prima portata, fu portata.
«Le piace, Madame?», domandò Zacker accomodante.
«No. Banale mucca, preferivo assaggiare tuo asparago», commentòTatjana, incespicando con la lingua forestiera.
Il cuoco rimase di sasso, tornando mogio in cucina.
«Cosa diamine vorrebbe? Carne d’orso? Ha trattato il mio piatto gourmet come fosse un krabby patty», lamentò all’aiutante. «Ora le proporrò il piatto di crostacei dell’ebdomadariodi stamani. Non potrà che amarlo», aggiunse sicuro di sé.
La seconda portata, così, fu portata.
«Le piace, Madame?», interrogò Zaker ansioso.
«No. Questa volta manca proprio ortaggio», lamentò lei.
E la testa del cuoco s’attorcigliò come un gomitolo, accusando la seconda sconfitta consecutiva.
Tornò in fretta e furia dall’aiutante, al quale chiese di portargli celere l’ananas. «Tenteremo col dolce, è la nostra ultima chance», intimò al suo sottoposto, che iniziò a salire le scale per la cantina.
«Ma lo sai che se tu metti le braccia indietro nelle scale corri più velocemente?», ironizzò sarcastico il cuoco, intimandogli implicitamente di accelerare il passo.
La terza portata, infine, fu portata.
«Le piace, Madame?», pregò Zaker disperato.
«No. Ananas buona idea per rafforzare ortaggio, ma non ancora ciò che voglio», lamentò lei.
Zaker, afflitto, inveì così alla signora:
«Cosa diamine voleva mangiare, Madame!», implorò.
«Tu, ma hai perso occasione», proferì la donna, lasciando il tavolo con eleganza felina.
L’amato persiano miagolò beffardo, schernendo l’ingenuità del padrone, mentre l’aiutante lanciò un’occhiata al capo, ormai affondato nello sconforto.
Esclamò:
«Pensa sempre ai gatti… e quando non puoi vai semplicemente a dormire, che ti passa».

Parole, e frasi:

no X Beatrice
madame
X Elena
gomitolo
X Matilde
Ma lo sai che se tu metti le braccia indietro
nelle scale corri più velocemente
X Morgana
asparago X Kevin
ananas
X Anna
Bresh
X Gabriele
streammami
X Luca
peperoni
X Beatrice
sole
X Ilario
buio
X Tommaso
pinoli
X Martina
sium
X Pietro
razionalità
X Miguel
pensa sempre ai gatti.. e quando non puoi vai semplicemente a dormire che ti passa
X Adriana
Lettonia X Giulia
patonza
X Kristien
mucca
X Bruno
krabby patty
X Lavinia
orso
X Simone
zaker
X Alessio
crostacei
X Annagiulia
caciotta
X Elena
sasso
X Martina
ebdomadario
X Davide

Racconto a cura di Lorenzo Foschi

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