Aurora

Liriche selezionate da una silloge inedita di Graziano Mazza:

Con quale miracolo è accaduto marzo?

La preveggenza della primavera è per chi ha abbandonato il bisogno di avere e si schiude. I fiori sempre uguali nascono in germogli sempre diversi.

Con quale miracolo è accaduto marzo?

Una processionaria ha perso la fila delle sorelle. Fa male a qualcuno quando ha i brividi che gli corrono lungo la schiena. Come può essere così surreale una violenza così pratica.

Con quale miracolo è accaduto marzo?

Come questi fiori di ciliegio, sostenuti dai rami, grondanti resina, mai trattenuti. La felicità come categoria non etica. La fioritura rimane una stagione di penitenza, una devozione impersonale.

*

Camminando sulla spiaggia e imprecando contro le distrazioni della società dei consumi, mi ha fermato una veggente. Ha preso un bastone trascinato dalle onde e me l’ha messo nell’occhiello della giacca pied-de-poule. Era un bastone che sapeva ridere solo quando, abbassandosi, si staccava dal mio petto. Appena camminavo eretto si ammutoliva.

Abbiamo fatto un tratto di battigia insieme, con la veggente. Diceva di avere diciassette anni da molti anni, se qualcuno me l’avesse chiesto avrei detto che aveva diciassette anni. Che mentiva alla mia dopamina dei miei di diciassette anni.

Ma appena scostavo le braccia per avvicinarmi a lei, il legno iniziava a ridere e mi scansavo veloce preso da una certa timidezza.

La spiaggia svoltava a destra subito dopo una posto di osservazione per un bagnino qualsiasi, perché gli occhi che virgiliano non hanno nomi certi. Sulla vernice bianca si erano create delle fessure riempite di sabbia e salsedine.

Mi girai verso la veggente, ma era scomparsa.

In compenso il legno nell’occhiello si era spezzato a metà e non smetteva di ridere.

*

Racine è interrato in un pilastro di una

chiesa, l’al-fanâ della materialità costruisce

templi per l’eresia. I flash dei cellulari

sui candelabri, il giorno che scioglie i gargoyle

affaticati. Prostrarsi al cospetto della 

nicotina, abbandonare per un solo istinto

il dovere morale di rispondere a chi risponde 

ai gruppi. Dimenticare per un solo momento 

la procrastinazione imposta dagli altri.

Ma se sui tappeti delle mosche di Fez

lei si siede sulle mie gambe, dovremmo

veramente pagare un biglietto aereo doppio,

oppure possiamo comprendere con i lacchè di Dio

che occupiamo un solo posto nella viltà dell’uomo.

Accoltellare il vano attraverso il verosimile.

*

La carne Halal è svuotata del

sangue 

invece Mario Kart è purissimo

tutti contro tutti, ruota a ruota.

Troppi dispositivi di controllo,

droni iraniani pattugliano

la zona di conforto,

c’è troppa poca violenza

nei battibecchi giornalieri.

Sbatterle al muro le zone 

grigie della negazione,

appassionarsi agli show che

mostrano il sangue solo

per atto di immedesimazione.

Recensire alla fine dei titoli di 

coda se i reni si accalcolano.

O si accoltella chi s’avvicina o

si cullano i cadaveri.

I più feroci sono i più pensanti.

Bisogna vivere una tragedia costante 

per prendere con leggerezza

la farsa 

chiamata umanità.

*

Ora pensa a Wittgenstein.

Ora pensa all’umanità come teoria 

generale dell’amore asincrono.

Ora pensa all’unanimità come oggetto.

Ora pensa alla grammatica del sacro.

Ora annulla la parola sacro.

Poesie a cura di Graziano Mazza

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