Notturno estivo

Nulla di vero rimane privato per sempre. Nulla di vero non muore. Nulla di vero sfugge alla sua ombra. Ribolle il mio dolore nella notte, come una stufa accesa. Dove ti trovi? Io sono io, nella quiete insopportabile del mio letto. Penso e mi dispero perché nulla è mai stato in mio controllo, ho orgoglio e poi vergogna di me stessa.

Non mi sono mai sedata volentieri, temo il tramonto e i suoi colori sensuali, temo lo strappo lacerante del dolore, ma non li evito più. Vorrei la calma di una madre stanca, ma sono ancora agitata. Sono ancora un vulcano attivo. Sento che sto per morire ma non muoio mai. Mi fa morire, il dolore, e invece vivo.

Volevo raccontarti che una stella mi ha penetrato quando sono nata, passando per il mio braccio sinistro. Mi sostengo attraverso il suo bagliore assoluto. Tu hai visto. Volevo raccontarti che non temo ciò che proviene dal mio cuore, che non mi pento di te nonostante il male. Quando muovo i miei passi nelle nostre macerie, sono scalza.

Tutto è verde scuro, adesso è caldo e devastante. I miei piedi si stanno sciogliendo nel suolo di una palude. Voglio scivolare dentro di te, entrarti dentro senza il tuo permesso. Lascio socchiusa la porta della mia follia, perché intendo sempre tornare.

Lascerò che questa cosa muoia da sola e nel suo tempo, non intendo togliergli la potenza che gli dono, nella mia agonia. Non mi piace soffrire, ma non riesco a farne a meno.

Non lascerò che marcisca ciò che di me ho amato attraverso di te. Salverò ciò che posso salvare, prenderò tutto ciò che mi serve. Non voglio ammettere che tu sei morto, affinché non sia perduto ciò che di prezioso abbiamo visto. Ma nulla di vero vive per sempre. Nulla di vero sfugge alla sua ombra.

Attraversammo un lungo fiume in una foresta nera. Il fumo, le braci, l’odore del legno bagnato. La nostra barca scivolava come le tue mani sul mio viso. Iniziò, ma noi non avevamo gli occhi per guardare fuori. Eravamo stati accecati. Hai lasciato un’offerta terribile per me, come bitume nero mescolato ad un pasto degno degli dèi.

Le tue impronte maldestre sono fango e luce nel mio cuore. L’amore sa essere osceno e velenoso, ma io questo l’ho sempre voluto ignorare, perché non ho paura. Il mio viaggio prosegue avanti, silenzioso e atteso da tutti come il rombo di un tuono. Nulla mi ha smembrato, nulla mi ha tolto l’amore.

di Valentina Antonelli

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