_1
Essere i fuochi a campo de fiori
ma perduti i campi dei tuoi fiori bruciati
avere fiato, violini, lampare
ma oscura selva, notturna risuona
la mia canzone
_2
lillipuziani pensieri
ti ronzano in testa
la luce, signora falena
la lucciola della tua idea
irrazionale potenza
bestia al tramonto
ne arriva una, seconda, poi l’altra
attendo famelica
tu pasto delle mie mosche:
_3
nelle sue vitruviane sostanze
generate,
non create,
per procreare,
per progredire,
per perpetuare attesa,
prim uomo, la nostra specie
in un’apatica e lunghissima quiete
il tuo amore è bastardo
e nelle perfette unioni tra mari e foci
il tuo amore bastardo
è petrolio
_4
Io ti canto, invece,
nevrotiche tele
insegno a Penelope
a tessere solo di giorno
evapora, cazzo, odissea speranza,
muori in vita, invita il tuo fuoco
ad accendere materica miccia
che spara, della donna cannone
piccole palle di nulla
_5
spegni i carboni delle tue ceneri
riduci il volume dei tuoi ululati
tanto il tuo angelo è sempre sordo
simula il ghigno dei gatti silvestri
accogli i giorni dell’inserviente
ovunque dilaghi la fuga
del tuo poeta
_6
e se crei il cielo
Io ti canto le bende di vetro
e se crei l’estate
Io ti canto neofiti autunni
e se crei gli spazi
Io ti canto di chiusi tempi,
serrate le rime
tra palpebre e ciglia
così ti uccido di nuovo,
cielo
_7
che Io sono la normalità,
che Io sono la vita sicura,
senza arte né gioia
in cui pillole di costante dolore
si perpetuano
che voi qui non potete esistere
e se tu non esisti in un mondo
in cui lei non esiste
Santa Maria,
figlio di Dio,
prego per te peccatore
che adesso è l’ora della tua morte,
Adamo
parola della Signora,
lode a me o Lilith.
1_
Di versi curiosi della tua agonia
avvinghiato all’albero, sirenico mostro,
Adamo ho ascoltato la tua canzone
ma sbagli l’organo con cui incantarmi,
ché l’amore è cera alle tue ricchezze
ché l’amore crea attraverso i miei occhi
e rimembrando i noti miltoniani giri
o vita reale, o idea razionale,
o mia prima moglie, o Lilith
a me la tua musica è vuota.
Così, vedi, ti vedo:
2_
vedi i silenzi sonori,
poi illumina tutto
libera fuori la rabbia,
accenditi dentro
grandina acqua dagl’occhi
e mentimi ancora
che va tutto bene
vedi la strada insicura,
coloraci aurora
lascia l’odore del sale,
rinnova settembre
dimmi se lì avrai paura,
ti sono qui accanto
ché sono qui sempre
vedi, ti vedo, Ti vedo
e la voce di Lilith è un sussurro,
ché io, ancora, TI VEDO
così amo continuamente
e consapevolmente amo
la continua creazione di Eva.
(La Canzone di Lilith,
silloge di Antonello Costa)
