La Canzone di Lilith

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Essere i fuochi a campo de fiori

ma perduti i campi dei tuoi fiori bruciati

avere fiato, violini, lampare

ma oscura selva, notturna risuona

la mia canzone

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lillipuziani pensieri

ti ronzano in testa

la luce, signora falena

la lucciola della tua idea

irrazionale potenza

bestia al tramonto

ne arriva una, seconda, poi l’altra

attendo famelica

tu pasto delle mie mosche:

_3

nelle sue vitruviane sostanze

generate,

non create,

per procreare,

per progredire,

per perpetuare attesa,

prim uomo, la nostra specie

in un’apatica e lunghissima quiete

il tuo amore è bastardo

e nelle perfette unioni tra mari e foci

il tuo amore bastardo

è petrolio

_4

Io ti canto, invece,

nevrotiche tele

insegno a Penelope

a tessere solo di giorno

evapora, cazzo, odissea speranza,

muori in vita, invita il tuo fuoco

ad accendere materica miccia

che spara, della donna cannone

piccole palle di nulla

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spegni i carboni delle tue ceneri

riduci il volume dei tuoi ululati

tanto il tuo angelo è sempre sordo

simula il ghigno dei gatti silvestri

accogli i giorni dell’inserviente

ovunque dilaghi la fuga

del tuo poeta

_6

e se crei il cielo

Io ti canto le bende di vetro

e se crei l’estate

Io ti canto neofiti autunni

e se crei gli spazi

Io ti canto di chiusi tempi,

serrate le rime

tra palpebre e ciglia

così ti uccido di nuovo,

cielo

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che Io sono la normalità, 

che Io sono la vita sicura, 

senza arte né gioia 

in cui pillole di costante dolore 

si perpetuano

che voi qui non potete esistere 

e se tu non esisti in un mondo 

in cui lei non esiste 

Santa Maria, 

figlio di Dio, 

prego per te peccatore

 

che adesso è l’ora della tua morte, 

Adamo

 

parola della Signora, 

lode a me o Lilith.

1_

Di versi curiosi della tua agonia

avvinghiato all’albero, sirenico mostro,

Adamo ho ascoltato la tua canzone

ma sbagli l’organo con cui incantarmi,

ché l’amore è cera alle tue ricchezze

ché l’amore crea attraverso i miei occhi

e rimembrando i noti miltoniani giri

o vita reale, o idea razionale,

o mia prima moglie, o Lilith

a me la tua musica è vuota.

Così, vedi, ti vedo:

2_

vedi i silenzi sonori, 

poi illumina tutto

libera fuori la rabbia, 

accenditi dentro

grandina acqua dagl’occhi

e mentimi ancora

che va tutto bene

vedi la strada insicura, 

coloraci aurora

lascia l’odore del sale, 

rinnova settembre

dimmi se lì avrai paura, 

ti sono qui accanto

ché sono qui sempre

vedi, ti vedo, Ti vedo

e la voce di Lilith è un sussurro,

ché io, ancora, TI VEDO

così amo continuamente

e consapevolmente amo

la continua creazione di Eva.

(La Canzone di Lilith,

silloge di Antonello Costa)

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