Europa
Tripoli, Siria, Yemen
all’alba
sospettose e ingrate.
I carri armati avanzano
mentre i figli
aspettano
trionfanti
nelle auto o seduti ai bar
Il mattino sulle città
d’Europa
mostra il suo lucore
maestoso e sonnolento,
mentre le Asie e le Afriche
tremano
perché la luce entra smorzata
San’ a’, le tue mura
Tripoli, le tue terre
Siria, i tuoi silenzi
Yemen, le tue urla
Tunisia, i tuoi musi
aspettate requiem
sgranati da mani senza radici,
da corpi senza sguardo
o vendetta senza appello?
Oh, Europa,
scrivo pensando al tuo nome
scrivo soffocando il dolore
scrivo per celebrarmi
scrivo in Italia
Oh, Europa,
sei già stanca
– i tuoi cavalli sono spariti ormai
– i bambini impugnano soldi
– sindaci, senatori, banchieri
danzano sotto il peso dello spavento
all’ombra di Scudi, BCE, Rating
– i tuoi resti nei quadri
usurpati dal mare
E non c’è nulla: senza appello,
senza sguardo
brancoliamo per le strade
desiderosi di possedere
i coralli della tecnologia,
mentre mille corpi,
stipati in una tela,
tendono una mano per afferrare
un po’ di terra
Europa, vedi,
i versi sono delittuosi
come il sole che impone le sue
Bellezze
Europa, Europa,
parola balenata nel vento
mentre passeggio da solo:
i corpi, le mani, le lenzuola
hanno reclamato la terra,
Europa, la terra
Oh, Tripoli, Siria, Yemen, San’ a’, Siria,
Egitto, Tunisia, il lucore mattutino
dell’Europa aggrinzato
dai giornali della Democrazia
è teneramente stupido
teneramente mostruoso!
Europa, continuo a camminare
– il mare mi aspetta…
13 – 14 giugno 2011
di Biagio Vitale