L’incendiario va in vacanza

Stiamo per entrare nella settimana più odiata o amata dell’anno; che siate voi atei o credenti, ignavi o praticanti, inizia quel periodo in cui, per cause di forza maggiore, vi dovrete fermare per forza. Iniziano le feste natalizie. Quest’anno però, che voi apparteniate o no ad una delle due categorie, lo sguardo non può che attraversare i pochi giorni che rimangono alla fine dell’annus horribilis e puntare dritto al 2021. Le notizie che ce lo preannunciano non sono delle migliori, forse si sta trovando una soluzione al contagio oppure ne sta arrivando un altro ancora più duro e violento, non lo sappiamo e non sta a noi giudicare. L’intento della nostra rivista è quello di far aprire le menti, dare uno sguardo critico sulla situazione attuale attraverso gli occhi della letteratura e come molte volte espresso, non siamo medici, virologi o squattrinati opinionisti, facciamo ciò che sappiamo fare meglio e cioè leggere e scrivere. 

Durante questi mesi abbiamo riscosso un gruzzoletto di fiduciosi lettori che ammiriamo molto perché non tutti sono pronti a dare fiducia e ascolto a dei ragazzi giovani che hanno la loro idea di cultura e cercano di portarla avanti. Vi apprezziamo perché, nonostante tutto il mondo è rivolto affannatamente verso un futuro annebbiato dal ritmo della corsa, voi vi siete seduti e avete dato ascolto alla parola. Voi avete pazientato, riflettuto e avuto fede in noi. Voi avete creduto nella letteratura dell’attesa. Sarebbe stato più semplice approfittare di questa pausa forzata e rimpizarvi di titoli, critiche e racconti. Bearci nel mare magnum delle notizie e pubblicizzare la nostra “impresa”, ma non è la nostra politica.

Così come le piante hanno bisogno in inverno di perdere le foglie per ristorarsi e difendersi dal freddo, così noi abbiamo deciso di andare in vacanza per un po’, non molto, due settimane aspettando il nuovo anno. Crediamo che sia necessario fermarci per programmare con cura ciò che ci aspetta, per ricalibrare la nostra bussola, analizzare ciò che abbiamo fatto in pochi mesi di esistenza e costruire la trama per quelli venturi. La letteratura in fondo è anche questo: riflessione, ascolto, assorbimento del nuovo, espressione del futuro. Noi speriamo di consegnarvelo nel modo giusto questo futuro cosicché vi guidi nella speranza di trovare una terra promessa, una tenda dove riparavi o permettervi di solcare sentieri incerti e mai battuti. Siate voi i pionieri del futuro, coloro che con una semplice bussola rintracciano nuovi lidi o nuovi pertugi, per tornar a vedere ciò che di bello consegna il cielo. 

E quindi uscimmo a riveder le stelle 

Dante Alighieri, Inferno – Canto XXXIII

Redazione Incendiario 

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