Gli inganni di Pandora. L’origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica (Feltrinelli, 2019) di Eva Cantarella – Recensione
Pandora è il male, ha dato vita al “genere maledetto, la tribù delle donne”.
L’immenso patrimonio greco, a cui troppo dobbiamo e con cui mai potremmo arrivare a sdebitarci,è stato alle origini di un lascito forse meno nobile e su cui cittadini e cittadine della modernità stanno facendo luce non più o non solo con gli occhi ammaliati come del bel canto lirico, ma anche da una prospettiva critica che stuzzica sentimenti di disappunto e contrarietà arrivando con raziocinio a sollevare una voce difficile da contestare. Eva Cantarella è proprio quella voce, giurista, storica e sociologa, nominata Grande Ufficiale dell’ordine del merito della Repubblica italiana. Da grande studiosa della società antica e del posto che le donne vi occupavano, nonché figlia del grecista e bizantinista siciliano Raffaele Cantarella, scrive Gli inganni di Pandora. L’origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica uscito per la Feltrinelli la prima volta nell’ottobre del 2019, e in versione economica nel gennaio 2022.
Si tratta di una scrittura in apparenza scandita “a cartucce”, come se fosse ancora troppo legata all’oralità, ma è in realtà un modo di scrivere quasi precettistico. Lo scopo sembra quello di istruire il lettore (e sembra riuscirci a pieni voti).
Il titolo non deve illuderci, l’excursus non costituisce un volume monumentale che possa rendere giustizia di quello che più ampiamente è stato il contributo della Cantarella, ma è qui in una versione semplice, chiara e mirata una sintesi con i punti salienti della creazione di quello che per secoli è stato considerato il rapporto tra i generi. E come tutti gli inizi, in principio fu il mito.
L’autrice ripercorre l’immaginario mitico della creazione del male, una donna, l’impossessarsi della figura divina maschile di un terreno non suo, quello del generare, sino ad arrivare all’organizzazione politica e sociale, passando per Aristotele, Ippocrate e tanti altri, e andando a scomodare nella tomba chi ha iniziato a vestirci di un abito – per l’appunto – a lungo scomodo.
Gli inganni di Pandora può essere un punto di partenza per scoprire come è nato lo stereotipo dell’inferiorità femminile, con la promessa – si sa, impegnativa – di non fermarsi a questo libro o di rimanere indifferenti al resto.
di Alessia Morra
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