Introduzione ad “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust

Introduzione ad “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust a cura di Monica Palazzi

Premetto che sono ben consapevole che il parlare di “Alla Ricerca del Tempo Perduto” di Marcel Proust possa far affiorare in tanti di noi un brivido lungo la schiena, però, forse, il rileggerlo in età adulta potrebbe farci ricredere … cosa che in tutta onestà è successa a me.

Tuttavia cercherò di essere concisa dato che già l’opera è già bella corposa di suo.

Informazioni di base sull’opera

“Alla Ricerca del Tempo Perduto” (conosciuto anche con il titolo accorciato “La Recherche” vale a dire “La Ricerca”) è stato scritto tra il 1906 e il 1922.

Per essere precisi la prima parte del romanzo, che prende il nome “Dalla Parte di Swann”, è stata terminata nel 1911 ed uscì a spese di Proust (dopo essere stato rifiutato da svariati autori) nel 1913. E non ebbe grande successo. Mentre il resto fu pubblicato postumo dopo la sua morte.

È davvero un’opera immane dato che si tratta di oltre 3.700 pagine per un totale di sette volumi. Sicuramente per capire appieno quello che ci vuole dire Proust dobbiamo leggere il libro almeno un paio di volte dato che alla prima lettura è di difficile comprensione o, almeno, così è stato per me.

Piccola analisi dell’Opera

Il racconto incomincia al buio, nel dormiveglia, che è il momento di passaggio tra coscienza e inconscio. Il racconto è scritto in prima persona e il protagonista è uno scrittore che amerebbe scrivere un libro però non ci riesce. Tuttavia al termine della lettura verremo a sapere, invece, che quanto abbiamo letto è ciò che ha scritto il protagonista.

Il libro è sia “tradizionale” sia “rivoluzionario”. È tradizionale perché ci racconta dell’essenza della società: in stile Balzac ci parla sia dell’aristocrazia sia della borghesia in un lasso di tempo davvero vasto (dal 1880 all’inizio della Prima Guerra Mondiale). È anche rivoluzionario dato che Proust afferma che gli altri scrittori si “perdono” a descrivere dei dettagli dei loro protagonisti che nella realtà nessuno osserva al contrario, invece, bisognerebbe spiegare meglio i sentimenti, le riflessioni e i sentimenti. In altre parole il fine ultimo di Proust è quello di conoscere la società che lo circonda. I temi sono quattro e tutti concatenati l’uno all’altro: amore, arte, tempo e memoria. Di notevole importanza la tematica del tempo nella sua opera. Per Proust il passato non è solo “ieri” o “un’ora fa”, ma è il tempo della memoria ossia il ricordo. Il tempo rimane, però, qualcosa di beffardo ed effimero se allunghi la mano per acchiapparlo ti sfugge….

Marcel Proust

Marcel Proust, francese, nasce il 10 luglio 1871 e muore il 19 novembre 1922. Cresce nel periodo del Decadentismo, un periodo di disillusione e di forte angoscia. Approfondisce nelle sue opere, oltre la tematica del tempo, anche l’amicizia l’amore: per lui l’amicizia è semplicemente un’illusione e l’amore non dura che un attimo.

Recensione/articolo di critica a cura di Monica Palazzi

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