Il covid, tra paure, memorie e sensi: La Letteratura come rigilessione tra gli slogan

 I giorni appena passati sono forse più crudi di quelli che abbiamo vissuto nel Marzo appena trascorso: ogni giorno i numeri sono iperbolici, si parla di decine di migliaia di contagi. I decreti della Presidenza del Consiglio prevedono norme sempre più stringenti. La folla si divide in chi ha paura del virus e chi ha il terrore di un altro lockdown, che vorrebbe dire chiusura delle attività, tutti a casa, niente soldi, costretti a chiudere la saracinesca per l’ultima volta. Le notizie che vengono dall’estero non sono incoraggianti: Francia, Spagna e Inghilterra viaggiano a quote di contagi molto piu alte delle nostre. Il vaccino tanto sbandierato per l’inizio dell’autunno è evidentemente stato un’illusione, bisognerà aspettare i tempi lunghi di una scienza esatta e sicura. Tutti i traumi della passata primavera sembrano tornare prepotentemente a galla, queste cose ormai non stupiscono più, stiamo imparando a farci il callo: mascherina, distanziamento sociale, serate tranquille a casa, meno cinema, teatri concerti ecc… 

Quello che stupisce però è il ruolo dei media, ma come? Dopo mesi ci abituiamo a misure stringenti e pazienti code in ogni ufficio, sportello, negozio e voi continuate a lanciare titoloni su giovani ragazzi che muoiono perchè hanno contratto il virus? Su vaccini che stanno arrivando da qualche laboratorio russo, cinese o pseudo-trumpiano, inneggiando al diritto di informazione? Questo più che diritto di informazione sembra vocazione ad una politica editoriale poco istituzionale e sfrenata, sostenuta da un vortice di titoli più veloci di un ritmo da capoeira; con il risultato (ahimè) di alimentare la paura. Incredibili previsioni per il Natale sembrano uscite dalle carte di una maga, estrapolate con la magia nera da qualche virologo non abituato alla camera e a slanci di protagonismo. Per carità non si vuole criticare il povero medico che da anni fa il suo lavoro, ma un uso arrembante delle sue dichiarazioni, molto spesso estrapolate dal contesto, non può che nuocere gravemente alla salute.

Noi dell’Incendiario perciò ci siamo chiesti cosa si potesse fare con le armi che abbiamo per tenere a bada tutto questo; per riempire, come abbiamo detto la settimana scorsa, la cultura del vuoto. Siamo tornati al passato come è nei nostri intenti per cercare di trovare delle risposte al presente, siamo tornati al nucleo della nostra politica: la letteratura 

Senza farlo apposta la nostra settimana sarà dedicata al Corona Virus (no non è una dichiarazione d’amore), saranno giorni duri lo sappiamo e forse è ipocrita a questo punto esclamare “Andra tutto bene!”. Abbiamo pensato di promuovere nel nostro piccolo la riflessione, il raccoglimento, e la liturgica presa di coscienza del nostro tempo.  

Dopo questo editoriale, mercoledì ci sarà l’esordio di Leonardo Borvi, giovane critico che sta contribuendo nella costruzione di questa rivista, con un’illuminante riflessione sul Mastro Don-Gesualdo e la paura del colera. Scritto durante la quarantena è un notevole spunto per far parlare l’opera ai nostri giorni. L’articolo sarà seguito venerdì dal primo racconto di Avi, pseudonimo di Antonello Costa, altra penna della nostra redazione. Il racconto è la prima parte di una cinquina legata insieme dal filo conduttore dei sensi. Nel primo, Profumo, la memoria durante il lockdown viene attivata dall’olfatto che fa ripercorrere all’autore sentieri ancora vividi nella sua mente e lo riporta ad una consolante catarsi. Seguirà il sabato la recensione di un’opera molto conosciuta Il Colibrì di Sandro Veronesi, opera appena uscita vincitrice dal Premio Strega che sarà analizzata da Rachele Callegari. Il libro non cita esplicitamente il Corona Virus ma in generale la malattia collegata al tema della rinascita.  

Questa sarà la settimana dell’Incediario, la Redazione invita tutti quelli che seguono il nostro progetto a sedersi, spegnere la TV, leggere e riflettere. Comprendiamo prima di ascoltare. 

Lorenzo Buonarosa per la Redazione dell’Incendiario 

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