L’amicizia come foglio bianco

“You’ve got a friend in me
You’ve got a friend in me
When the road looks rough ahead
And you’re miles and miles
From your nice warm bed
You just remember what your old pal said
Boy, you’ve got a friend in me
Yeah, you’ve got a friend in me”


Così cantava Richard Newman nella colonna sonora di Toy Story. Come dimenticare la scanzonata e avventurosa amicizia tra Woody, cowboy di città, e Buzz Lightyear, ranger spaziale che credeva di aver perso la sua navicella.
Chi non ricorda le note di questa stupenda canzone suonata mentre Buzz, scoperto di essere solo un giocattolo, affronta una delle più grandi crisi esistenziali mai raccontate su uno schermo, da far struggere persino quelli che non hanno mai pianto davanti alla morte della madre di Bambi o alla dipartita di Massimo Decimo Meridio.


Nel testo di questa canzone l’aspetto più importante che rafforza il concetto stesso di appartenenza amicale è al terzo verso “quando la strada sembra dura davanti a te e tu sei miglia e miglia lontano dal tuo letto caldo […] ricorda che hai un amico in me”. Ricorda che hai un conforto, una parola buona, un aiuto, una guida sulla strada della vita e non sei solo. Insieme si può progettare, costruire, imparare e ridere allo stesso tempo. Non importa quale sia la distanza, se si trova sempre una mano pronta a raccogliere un bisogno, l’affinità delle anime può superare segmenti lunghissimi e far superare le crisi più faticose, come quella di Buzz.


In fondo, l’amicizia è il corso preparto di un amore: bisogna impegnarsi, trovarsi e far convergere le proprie vedute e i propri progetti. Questo progetto stesso, L’Incendiario, è frutto di un’amicizia tra quattro ragazzi con una loro visione della letteratura, aperti alle novità e anche alle critiche, che hanno avuto il coraggio di costruire e, chissà, un giorno di riuscire a partorire un lavoro. Quando ci siamo conosciuti non sapevamo assolutamente che cosa sarebbe stato del nostro rapporto, e forse nemmeno ci abbiamo pensato; abbiamo sfilato un foglio da una risma di carta, un foglio bianco dove iniziare a scrivere una nuova avventura.


Questa settimana presenteremo dei testi eterogenei ponendo al centro lo Strega, che da poco ha designato la sua cinquina: in particolare presenteremo i testi di due finalisti, Emanuele Trevi con Due Vite e Andrea Bajani con Il Libro delle case.


Gaia Gaveglia e Viviana Veneruso presenteranno il libro di Bajani. Gaia presenterà una recensione mentre Viviana darà una visione trans letteraria dell’opera aprendola ad una visione più critica.


Io, Lorenzo Buonarosa, questa settimana mi sono preso più spazio del solito (sotto approvazione redazionale) e presenterò la mia recensione di Due Vite, una stupenda Filìagrafìa, capirete il significato.

Lorenzo Buonarosa per la redazione dell’Incendiario

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