Il piccolo principe e L’Incendiario presentano: Festa dell’albero – I racconti dei secondi classificati

Primo classificato del concorso Festa dell’albero

Presentiamo i racconti secondi classificati del concorso letterario “Festa dell’albero”, indetto, dall’associazione “Il piccolo principe” e “L’incendiario” per la scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” di Formia:

La quercia terapeutica di Benedetto Milazzo e Maria Giulia Mitrano

Era quasi finita l’ultima lezione del giovedì, era l’ora di storia, la materia preferita di Josh. Dopo qualche minuto sarebbe potuto andare da Karol, la sua terapista. Josh era un bambino che viveva con la nonna, gli piaceva molto divertirsi e giocare con qualunque cosa, era molto fantasioso ed estroverso. Tutto questo, però, fino a quel maledetto incidente… per lui fu un grande colpo, però non fisico… ma morale. Questo portò alla morte dei suoi genitori, a Josh, invece, solamente una lieve frattura. Da quel giorno iniziarono i suoi problemi. Sua nonna materna, era l’unica persona che gli era rimasta, con cui Josh poteva confidarsi senza timore.
La sua più grande paura era proprio quella quercia… la stessa che si trovava al centro della piazza in cui avvenne l’incidente, l’evento che portò all’origine dei suoi problemi, di tutte le sue paure che con lo scorrere del tempo aumentarono sempre di più.
Josh aveva undici anni, frequentava la prima media e viveva con sua nonna da poco più di due anni, quando vennero a mancare i suoi genitori. Due volte a settimana, il martedì e il giovedì, andava da Karol che, con la terapia, lo aiutava ad affrontare e a superare le sue preoccupazioni.
Questo giovedì la sua ora di terapia fu un po’ diversa. Lei decise di portare Josh davanti la quercia da lui tanto temuta. Ogni volta che lui passava davanti questa, aveva dei flashback: gli venivano in mente i suoi genitori nel il giorno dell’incidente. Karol voleva concretizzare la sua terapia e facendo diverse ricerche e approfondimenti, scoprì che la corteccia dell’albero in questione aveva funzioni terapeutiche. A Josh non piaceva per niente questa idea però Karol era convinta che sarebbe riuscita a dargli una mano e che le allucinazioni di quel ragazzino sarebbero terminate. Josh non aveva possibilità di scegliere…pensò che, davanti quell’imponente albero, che non gli trasmetteva altro che paura, non sarebbe stato solo e che gli sarebbe stato utile discutere sul momento dei suoi flashback. Insieme a Karol si avvicinò sempre di più a quell’enorme albero. Il consiglio che gli diede la terapista, era quello cercare di non pensare, per nessun motivo, al giorno dell’incidente. Josh avrebbe dovuto pensare a quando i suoi genitori erano ancora in vita e a tutti i momenti belli che lui aveva passato con loro.
Allora Josh pose la sua mano sulla corteccia, chiuse gli occhi ed iniziò a ricordare…

La quercia che si evolse di Giovanni Cannavale e Davide Marciano

C’era una volta un altopiano su una montagna, che si affacciava su un panorama mozzafiato. Sotto c’era un golfo, il mare e un orizzonte a perdita di vista. Proprio lì , al centro di un grande prato, un uccellino perse dal becco una ghianda:
così nacqui io!!!
Ricordo la terraferma, e poi con il caldo sole vidi la luce e cominciai a salire verso l’alto. Apparvero le foglioline e in pochissimo tempo ero un bel ramoscello, e in seguito un alberello. In poche parole ero una bellissima quercia dove gli uccellini si divertivano e trovavano ricovero. I bruchetti si cibavano di foglie, i vermetti mi solleticavano le radici ed io ero felice e tranquillo.
Più producevo ossigeno e più mi sentivo forte e sereno. Nulla mi scuoteva né mi intimidiva. Il tempo passava e anno per anno le mie radici e i miei rami diventavano sempre più forti e possenti, mentre nuove piante intorno a me continuavano a crescere.
Spesso mi veniva a trovare un nuovo animale del bosco… così dopo cento anni ero sempre lì rugoso e saggio. Finché un taglialegna mi venne a trovare e il mio tronco venne spezzato. Vi dirò che ero felice di cambiare vita, ma non era la fine… anzi.
Era l’inizio per tutti. Gli arbusti e gli alberelli ebbero luce e spazio… e io ?
Io mi evolsi, cambiai vita, mi trasformai… e ora sono qui a raccontare questa storia. Tutti dobbiamo crescere e mai restare fermi, ma essere sempre più utili. Proprio come me, che da una imponente quercia sono diventato una trave di un soffitto, ma sono forte e di sostegno….chi direbbe che Pinocchio era solo un pezzo di legno?
Come disse il saggio…Tutti i cambiamenti nella vita possono portare qualcosa di positivo.

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