certo, un altro possiede lisanìa oltre a me, amanti migliori han già dato il culo a qualche schifoso soldato. non per questo tace la litania: "odio il mainstream e l'arte di massa", lisanìa odio quando ardi di bellezza per uomini privi di tenerezza, per qualche carogna oppure carcassa. ho letto più calembour che aforismi sui curricula di novelli artisti, giura, lisanìa, che i miei versi tristi non siano pari ai soliti sofismi.
c'è qualcosa di perverso [mi sono accorto un giorno] nel frettoloso vivere, nella smodata ebbrezza, nei pozzi senza fondo, nei trasgressivi baci, negli aggressivi toni, nell'infinito flusso degli incompiuti amori. vivi di fretta, bevi e dimentica. vai giù nel baratro, ti ritroverai in cima. precetti commerciali insegnano ad esistere, solo per oggi in sconto un nuovo pentimento a diecimila lire.
[...] come anime virtuali in cerca di dimora. la macchina è quieta, così morì la rete: stand-by cibernetico, ho sentito una volta e una volta soltanto l'angoscia silenziosa dei fallimenti astratti. ripristino manuale dei server difettosi, i nuovi protocolli di sicurezza in cifre, riparte la macchina ed ecco quel rumore [...]
dedalo dedalo dedalo non ci ho pensato in tempo che già mi ci sono perso dedalo? dàdelo? lòdade? non ricordo più il mio nome, non mi interessa, matricola sempre sarò di una monade. contratti sinallagmatici, nuove norme delle banche, date fiato a quel giornale, perché ansima! vedete, ansia è solo essere avidi delle infodemie virtuali. dedalo dedalo dedalo il chiacchierio cittadino, giurammo da battezzati fedeltà a tutti gli obblighi. ti osservo ancora, moderno, e comprendo sempre meno, come cercassi una chiave a questo complesso dedalo.
incontrai un giorno un tale fia fiatxt alfipaexare: "callima.co, perché mai xfasa stuxa zapuora?" sorridendo risposi "fedmlafout n'ourt è certo un rischio grande btu fia lel no felexft."
