La Mennulara di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli editore, 2002)
La Mennulara è il primo romanzo di Simonetta Agnello Hornby, un’autrice siciliana trasferitasi in Inghilterra negli anni ’70, che conosco da diversi anni non nella sua veste di scrittrice, ma in quella di avvocato e giudice nell’ambito dei diritti umani, in particolare degli immigrati, dei minori e dei disabili. La sua storia personale e professionale mi ha molto ispirata e motivata: una donna colta, sensibile e caparbia che ha portato avanti molte iniziative a tutela dei bambini e dei disabili, diventando presidentessa in Inghilterra, suo paese d’adozione, di un Tribunale apposito.
La Mennulara è la protagonista del romanzo omonimo, una donna che – come in tanti romanzi della scrittrice – è il motore stesso del romanzo: è una donna forte, determinata e non convenzionale. Ma è al tempo stesso oggetto di tante malignità , come era normale che fosse all’epoca: una donna libera, non sposata e che “maneggiava” soldi, non era ben vista. Infatti siamo nella Sicilia degli anni ’60, per l’esattezza nel 1963. Attraverso le sue pagine veniamo trascinati e avvolti nell’ambientazione, un piccolo paese siciliano di provincia, dove tutti sanno tutto di tutti, specialmente della Mennulara. Pagina dopo pagina scopriamo le mille sfaccettature del pensiero e del comportamento umano.
A volte ci sentiremo in sintonia con alcuni personaggi e altre volte, invece, proveremo vera e propria indignazione per i modi di trattare le donne all’epoca: è quasi un breve trattato sulla condizione della donna in Sicilia mezzo secolo fa.
Lo stile della Hornby è unico, vero e schietto, ma al tempo stesso elegante e raffinato e La Mennulara è un esordio a dir poco magistrale.
di Margot Cardullo