Il codice Rose di Kate Quinn (Nord Editore, 2022) – Recensione
Seconda Guerra Mondiale. Inghilterra. Non tutte le battaglie si sono combattute su terra, per mare o per cielo. Molti eroi, uomini e donne, hanno combattuto, hanno salvato vite umane e hanno segnato la sorte del conflitto non spostandosi mai da Bletchey Park: una struttura situata nel villaggio omonimo a un centinaio di chilometri di distanza da Londra, dove furono reclutati tra le persone più brillanti e più intelligenti del Paese.
Bletchley Park è un luogo realmente esistito – ed è forse questo il tratto più affascinante del romanzo – dove venivano decodificati e decriptati tuti i messaggi in entrata e in uscita degli eserciti italiani e tedeschi.
Ed è qui, a Bletchley Park, che si svolgono le vicende delle tre protagoniste, Osla, Beth e Mabel, tre ragazze completamente diverse per carattere ed estrazione sociale che condividono lo stesso destino: essere state chiamate a prestare giuramento al Paese per vincere la guerra.
Tra le tre ragazze nasce un fortissimo legame di amicizia e insieme affronteranno molte sfide legate alle loro vicende personali e belliche. Tutto nella massima segretezza: chiunque violi il segreto di ciò che avviene a Bletchey Park viene accusato di alto tradimento e condannato a morte.
All’interno di questo “micro mondo” creatosi in questo paesino si scopre la presenza di un traditore che segnerà le sorti delle tre amiche.
Tre anni dopo la fine della guerra, Mabel e Osla ricevono una lettera misteriosa contente un codice da decifrare che conferma l’esistenza di questo traditore: toccherà a queste ragazze scoprirne l’identità e aiutare la terza amica rinchiusa in manicomio da tre lunghi anni.
L’esperienza del manicomio raccontata in queste pagine, tante ma molto scorrevoli, è toccante e cruda, una realtà spesso lasciata nell’oblio per vergogna e dimenticanze.

Il romanzo conta più di seicento pagine che però scorrono velocemente e avidamente sotto l’occhio del lettore sia per la trama, che basandosi su fatti reali è molto accattivante, sia per la penna di questa autrice, piacevole e mai banale. Attraverso le pagine di Il codice Rose apprendiamo tanti eventi accaduti durante il Secondo conflitto mondiale e scopriamo una realtà diversa, molto più vicina a noi e umana, rispetto alle ordinarie lezioni di storia.
Un romanzo che ci avvicina alla realtà, tragica e disastrosa, della guerra e delle sue conseguenze, che ci racconta la condizione femminile dell’epoca e che ci fa riflettere, ma senza alcuna nota di pesantezza. Il tutto con estremo rispetto per le vicende narrate e per i personaggi realmente esistiti.
Recensione a cura di Margot Cardullo.
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