Un sì

Penso che tutti i lettori sperimentino questa sensazione: vedere un libro e sentirsi immediatamente legati ad esso, presi dall’irrefrenabile desiderio di acquistarlo. Questo è ciò che mi è successo ieri durante la mia pausa pranzo, solitaria come sempre, ma fortunatamente svolta nel meraviglioso centro di Roma, nei dintorni di piazza Navona. Proprio nella via che porta da Piazza Navona a Castel Sant’Angelo (via del Governo Vecchio) si nasconde una libreria gioiello: Altroquando, libreria indipendente. Il segnalibro che viene dato in omaggio con l’acquisto di un libro recita «io ti consiglio un libro, ma tu poi ne consigli uno a me» e penso che questa cosa sia geniale. Lì dentro non si trovano solo i classici Einaudi o Mondadori: la libreria è pensata per essere fonte di testi inesplorati, testi che non hai neanche mai sentito online perché sconosciuti o appartenenti ad altre culture. Per chi non fosse sazio, hanno anche una sede distaccata – a 2 minuti a piedi – dedicata solo al cinema. Ogni volta che si entra ci si immerge all’interno di un mondo sconosciuto che può destare la curiosità anche di chi si dichiara allergico ai libri. Circondati da scaffali colorati e apparentemente disposti senza ordine logico, l’ambiente è così accogliente che dispiace dover uscire dopo aver trascorso ogni centimetro quadrato del piccolo spazio. Ieri mi sono innamorata delle piccole edizioni Adelphi, forse perché ultimamente sento che le piccole cose, i piccoli avvenimenti, le piccole gioie quotidiane come il «ciao cara» del tuo barista di fiducia all’interno del piccolo bar che frequenti giornalmente, durante la tua piccola pausa pranzo consumata su una piccola panchina mentre guardi un po’ il tuo piccolo portapranzo e un po’ alzi lo sguardo su piazza Navona e ti dici com’è grande, siano importanti.

Forse vi starete chiedendo quale libro io abbia comprato, direi che non è importante. È più importante la sensazione che ho avuto oggi di dover comprare quel libro, nonostante i rimorsi del mio conto bancario sempre vuoto, ho seguito il mio istinto da lettrice. E ho voluto fare un piccolo omaggio a quella piccola bambina lettrice che, per avere un libro, doveva per forza chiedere il permesso. Ogni tanto, siate gli adulti che il vostro bambino interiore desidererebbe: seguite l’istinto e ditegli di .

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