Liberi come la neve: Intervista a Rita Nardi

Liberi come la neve (Garzanti, 2023): Intervista a Rita Nardi

Rita Nardi è una giovane scrittrice. Lettrice accanita, entra nel mondo dei libri da bambina grazie alle fiabe dei fratelli Grimm, inizia a costruire il proprio mondo celeste e leggendario attraverso Wattpad, inizia a comunicare il proprio amore per la lettura attraverso i social (per il suo TikTok: Clicca qui; per il suo Instagram: Clicca qui). E si arriva a oggi, al 24 gennaio 2023, in cui viene pubblicato il suo primo romanzo, Liberi come la neve (Garzanti, 2023). Siamo felicissimi, pertanto, di ospitare oggi Rita Nardi, intervistata per noi da una nuova e giovane incendiaria, la booktooker Chiara Battisti (per il suo TikTok: Clicca qui; per il suo Instagram: Clicca qui). Ma prima di passare alle domande, vogliamo dedicare un pensiero a Rita Nardi, citando uno dei suoi ultimi video: fermati, respira e vivi al massimo la bellezza che ti circonda, perché ce l’hai fatta, sei abbastanza…

Quando è nata la passione per la scrittura e per la lettura? Come ti sei avvicinata a questo mondo?

Ho iniziato a leggere e a scrivere da piccolissima. Una curiosità che non ho mai raccontato a nessuno è che non ho mai frequentato l’asilo, ma in prima elementare sapevo già leggere e scrivere qualche parolina in stampatello. È stata mia madre ad insegnarmi e ricordo che non andavo a letto se prima non leggevamo assieme le fiabe dei fratelli Grimm. Ma sono diventata una lettrice “accanita”, per così dire, a undici anni, con i fantasy di Rick Riordan. Ricordo che un mio compagno di scuola aveva nella sua libreria una copia di “Percy Jackson e il mare dei mostri”, che però non gli era piaciuta. Allora, incuriosita, l’ho presa in prestito e ho divorato l’intera saga in poco tempo. Quanto alla scrittura, ho iniziato a scrivere racconti alle elementari; ho quaderni pieni zeppi di favolette e personaggi abbozzati con tanto di disegnini annessi. Mi divertivo da impazzire quando la maestra ci assegnava la stesura di piccoli racconti come compito per casa. Ma mi piaceva anche comporre poesie e canzoni. Al liceo ho poi iniziato a scrivere articoli di giornale. La scrittura ha molte sfumature e io ne ho sperimentate parecchie sin da giovanissima. Perciò, ogni volta che mi chiedono: “da quand’è che scrivi?”, la mia risposta è “da sempre”.

Hai un autore del cuore che ti ha fatto sempre di più amare questo mondo? Se si, quale?

Veronica Roth avrà sempre un posto nel mio cuore. Il suo distopico, Divergent, è stato per anni il libro da cui non mi separavo mai. Credo di averlo letto almeno una decina di volte, e non scherzo. La mia adolescenza è stata sicuramente segnata dalla sua trilogia. La Roth è sempre stata il mio modello, l’autrice guida a cui facevo riferimento. Mi sono approcciata ai libri più impegnativi e lanciata nel mondo della lettura più matura grazie a lei. È per questo che la annovero nella mia personale Triade Capitolina, formata da Rick Riordan, Veronica Roth e Cassandra Clare.
Ma ritengo giusto citare anche due autori italiani che hanno conquistato un posto nel mio cuore gli ultimi anni del liceo: Alessandro D’avenia e Enrico Galiano. È grazie a loro se scrivo romanzi e se i miei protagonisti sono adolescenti che pian piano iniziano a fare i conti col mondo degli adulti e con l’atto di diventare grandi.
Insomma, ci sono più autori che mi hanno introdotta in questo mondo stupendo.

Preferisci leggere in digitale o in cartaceo?

Non me ne vogliano gli amanti del digitale e del progresso tecnologico, ma ho un animo retrò. Cartaceo, tutta la vita.
Adoro sentire il profumo delle pagine che scorrono tra le dita, percepire la grana della carta, sentire i libri fisicamente.
Annoto alcuni libri a penna, altri li riempio di post-it.
I libri cartacei li rendo più vissuti, più miei.

Quando è stato il momento in cui hai deciso e capito che dovevi scrivere il tuo libro, Liberi come la neve (Garzanti, 2023)?

Nel 2020 ho iniziato a soffrire di un disturbo alimentare. Ho vissuto due anni bui e difficili, annullando completamente me stessa, ed è stato così più o meno fino a novembre 2021. Ho deciso di scrivere il mio romanzo nel momento esatto in cui ho toccato il fondo. È come se nella mia mente fosse scattata una molla: ho compreso che dovevo ricominciare da zero, e potevo riuscirci soltanto ripartendo da ciò che mi faceva sentire più viva: scrivere. Non ho la più pallida idea se sia stato puro istinto di sopravvivenza o un miracolo, ma la mia guarigione è andata di pari passo con la riscoperta della scrittura. La stesura del romanzo è iniziata proprio quel dicembre, grazie al supporto prezioso di persone molto speciali. È merito di questo romanzo e dell’affetto della mia famiglia e dei miei lettori se sono finalmente uscita da quel tunnel e spero tanto che possa aiutare tante altre persone che stanno soffrendo e stanno affrontando lo stesso mostro che ho combattuto io. Liberi come la neve è un messaggio di rinascita, la meta di un lungo percorso che ho intrapreso proprio in contemporanea alla stesura del libro.

Come ti senti ora che il tuo libro è nelle librerie di tutta Italia?

È una sensazione strana. Passi tutta la tua vita a sognare ad occhi aperti, lavori sodo e ti chiedi se arriverà mai il giorno in cui vedrai il tuo sogno diventare realtà. E poi… quando succede, quando si avvera, non riesci a realizzarlo. Sono ancora in quel limbo ovattato, in cui forse non mi rendo conto di aver davvero concretizzato il sogno di una vita.
Alle volte, di notte, sommersa dal mucchio di coperte nel mio letto, fisso il soffitto e penso: “Ce l’hai fatta. Ce l’hai fatta per davvero.”
Devo ancora abituarmi ad entrare nelle librerie e vedere anche il mio libro lì, sugli scaffali, accanto a tutte le opere che ho letto e che ho amato.

Ci puoi svelare curiosità inedita su Liberi come la Neve?

Credo di non averlo mai rivelato a nessuno, né nelle interviste né nelle dirette ma…
Una delle scene più amate del mio romanzo, quella del lago (non aggiungo altro per evitare spoiler, ma i miei lettori e le mie lettrici capiranno al volo), è stata abbozzata e scritta ancora prima che delineassi l’intera trama del romanzo. L’ho scritta in vacanza, con la mia famiglia. Amiamo trascorrere i mesi più torridi in montagna, all’ombra degli alberi e cullati dalla frescura dell’altitudine. Quell’estate ci trovavamo in una località montana prossima al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il paesino dove alloggiavamo si chiama Civitella Alfedena. Dalla parte più alta del borgo, accanto al rifugio dei lupi, si intravedeva un lago. La mattina seguente lo abbiamo visitato, si trattava del Lago di Barrea. Appena arrivata ho preso posto su una panca, ho estratto il mio solito quaderno dallo zainetto e ho iniziato a scrivere il dialogo di due personaggi che, in quel momento, non sapevo ancora sarebbero diventati Nive e Hurst. Ho subito immaginato la baita di Joe e il lago che sarebbe diventato l’ambientazione di uno dei capitoli più amati del romanzo.

Infine, quale è il tuo genere preferito? E qual è il tuo libro preferito, che consiglieresti di leggere a un giovane lettore?

Leggo qualunque genere senza limiti, ma sicuramente il mio cuore appartiene ai romance e ai fantasy. Eppure azzarderei che, da appassionata studentessa di Lettere, sto apprezzando particolarmente anche i classici della letteratura italiana e straniera, che secondo me hanno sempre qualcosa da insegnare, a prescindere dal secolo in cui sono stati scritti.
Quanto al mio libro preferito… sarebbe come scegliere tra tanti compagni di vita che mi hanno guidata in momenti diversi della mia crescita. Non ce n’è uno solo, avrei tanti titoli che hanno significato qualcosa di importante e hanno lasciato il segno. Quale libro consiglierei ad un giovane lettore, dunque? Tutti. Dai classici ai romanzi rosa, dai distopici ai saggi. Non ponetevi limiti. Non esistono libri giusti o sbagliati, non esistono libri più meritevoli di altri. Esistono i libri e ciò che hanno da trasmettere. Leggete libri che vi lascino il cuore pieno, soddisfatto. Leggete libri che vi facciano sentire più pesanti e più leggeri al contempo. Oscar Wilde diceva che “non esistono libri morali o immorali, ma soltanto libri scritti bene o scritti male”, e in un certo senso aveva ragione. Non lasciatevi condizionare dal genere o da ciò che pensano gli altri. Leggete ciò che più vi piace, ciò che vi colpisce, ciò che vi emoziona.

Intervista a cura di Chiara Battisti, ringraziamo con tanto affetto Rita Nardi per questa intervista, per essersi raccontata con noi a cuore aperto. E voi, lettori e lettrici, siete incuriositi da Liberi come la neve (Garzanti, 2023): lo puoi trovare in libreria, su Amazon o su IBS.

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