Premio Strega 2022: Intervista a Jana Karšaiová, Autrice di “Divorzio di velluto” (Feltrinelli, 2022)

Il Divorzio di Velluto è un dolce incantesimo, un magico tessuto avvolgente, da cui non ci si riesce a liberare. La storia ti abbraccia, ti sgualcisce le vesti, ti accompagna, ti spezza. Ti avvinghia alla lettura delle pagine di questi strappi: dello strappo politico, tra la Slovacchia e la Repubblica Ceca; dello strappo umano dei suoi personaggi, Katarína, Eugen, Viera, Barbara. Personaggi che si analizzano retrospettivamente, e capiscono di essere spezzati, strappati, vittime dei divorzi di velluto. Divorzio di velluto (Feltrinelli, 2022) è il romanzo di Jana Karšaiová candidato al Premio Strega 2022, presente nella dozzina. Sono felicissimo di ospitarla qui oggi, tra le pagine dell’Incendiario, per continuare la nostra serie di interviste agli Strega 2022.

Benvenuta Jana Karšaiová e ti annuncio che questa intervista è suddivisa in due parte: la prima parte si compone di domande che sono state poste anche ai tuoi colleghi stregati, per costruire un vostro identikit autoriale per poi metterli a confronto. Una seconda parte di domande è invece specifica al tuo romanzo candidato al Premio Strega, al tuo Divorzio di velluto (Feltrinelli, 2022). E partendo con il tuo identikit autoriale ti chiedo:

Nome:
Jana.

Cognome:
Karšaiová.

Nome del personaggio della letteratura in cui ti identifichi: 
Per il personaggio è un po’ complicato, quando ero più piccola mi identificavo con tutti i personaggi che leggevo, ed era bello, ora i personaggi li sento vicini, dietro alle spalle, attaccati al collo, ma non ci confondiamo più. Per alcuni giorni mi accompagnano, poi se ne vanno.

Tre aggettivi per descrivere te come scrittrice.
Direi “coraggiosa”, perché non mi fermo davanti alle sfide dello scrivere, lo scrivere in una lingua non mia, anche se sono spaventata. Poi forse vorrei essere “attenta” e “precisa”, non so se lo sono, attenta verso la storia, i personaggi, verso tutto ciò che è umano e può essere descritto a parole e poi precisa per trovare quelle parole.

Tre aggettivi per descrivere il tuo romanzo candidato allo Strega, Divorzio di velluto.
Divorzio di velluto è breve, l’arco della storia copre pochi giorni cruciali nelle vite dei personaggi. È sincero, nel suo, forse goffo, tentativo di riprodurre sulla carta la vita. E infine è aperto perché lascia gli spazi da riempire a chi legge.

Copertina di “Divorzio di velluto” (Feltrinelli, 2022) di Jana Karšaiová, romanzo candidato al Premio Strega 2022.

Infine qual è il tuo Strega? A quale romanzo italiano avresti conferito il Premio Strega e perché?
A La Città dei vivi di Nicola Lagioia per la missione che ha dovuto compiere e cioè di condurre il lettore negli angoli più spaventosi dell’umano, perché sono posti che vanno visti, esplorati e capiti.

Per la seconda parte di domande, ti voglio proporre un’unica domanda più articolata, partendo da una mia impressione: ho letto il romanzo in pochissimo, l’ho praticamente divorato. Il titolo è un araldo costante, sempre presente, mi dicevo: è questo il divorzio di velluto di cui parla romanzo; tanti divorzi di velluto, a livello politico, sociale, linguistico, culturale, umano e psicologico. Ma voglio chiederlo a te, per capire pienamente il romanzo e il vero significato del titolo. Che cos’è il divorzio di velluto? E quanti tipi di divorzio di velluto sono presenti nel romanzo? E come si legano ai tuoi personaggi, alle tue donne, questi divorzi?
Con “divorzio di velluto” si intende la separazione della Cecoslovacchia, per me sono i giorni prima del capodanno 1993 in cui ho avuto paura, per la mia famiglia, per me, per gli slovacchi, da sempre considerati l’anello debole della coppia ceco-slovacca.
A un certo punto, mentre scrivevo, ho capito che il Divorzio di velluto sarebbe stato il titolo del romanzo e questo ha influenzato tutta la stesura del libro. È stato come una promessa che ho fatto prima a me stessa, e poi a chi avrebbe letto, un promemoria che svettava sopra le pagine e definiva i temi che andavo a esplorare: la separazione della coppia, del paese, lo sradicamento, l’abbandono, la poca cura, il tradimento. Le ferite che portano le mie protagoniste, le mie donne, come dici tu, sono tutte sfumature di un unico strappo, quello di non essere, ancora, se stesse.

E per chiudere questo confronto, ti propongo la domanda che facciamo sempre a fine intervista: quale testo ci consigli di leggere? Quale testo, secondo te, è doveroso leggere per un lettore del 2022.
È sempre doveroso leggere 1984 di George Orwell, in ogni momento ma in questo ancora di più.

Ringraziando Jana Karšaiová per questo dialogo, e fancendole i miei più sentiti auguri,
Antonello Costa.

Per leggere l’intervista a Marco Amerighi, autore di Randagi, candidato al Premio Strega 2022: Clicca qui
Per leggere l’intervista a Fabio Bacà, autore di Nova, candidato al Premio Strega 2022: Clicca qui
Per leggere l’intervista ad Alessandra Carati, autrice di E poi saremo salvi, candidato al Premio Strega 2022Clicca qui
Per leggere l’intervista a Marino Magliani, autore di Il cannocchiale del tenente Dumontcandidato al Premio Strega 2022Clicca qui
Per maggiori informazioni su Divorzio di velluto e per la casa editrice Feltrinelli: Clicca qui
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